Prodotti falsi e pericolosi: il grande inganno della Cina

2022-03-03 05:57:29 By : Mr. Garry Guan

Si moltiplica il contrabbando di merce contraffatta o con materiali tossici destinati, soprattutto, ai bambini. Quali sono i prodotti e come difendersi.

Quante volte avrai sentito dire (o avrai detto anche tu) che per certe cose non vale la pena spendere tanti soldi: «Basta andare dai cinesi». Articoli per la casa, accessori per la cucina, giocattoli per quei bambini che oggi crescono troppo in fretta e si stancano presto del pupazzo, della bambola o della macchinina: tanto vale risparmiare andando, appunto, dai cinesi. Quello che molto spesso non si pensa è che anche se si va nel negozio del signor Rossi a comprare una Barbie, un paio di occhiali da sole, un mazzo di carte per giocare a scopa con il nonno o una borsa di un certo prestigio, molto probabilmente si porterà a casa un prodotto made in China. Si tratterà, in tanti casi, di un prodotto falso o contraffatto, per non dire pericoloso. Non è sempre così, ci mancherebbe. Ma scorrendo i dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e della Guardia di Finanza, viene il sospetto che le fregature siano molte di più di quel che si pensa. Signore e signori, ecco a voi il grande mercato dei prodotti falsi e pericolosi, il grande inganno della Cina.

Le indagini dell’Agenzia dei Monopoli e della Guardia di Finanza hanno accertato che i prodotti falsi e pericolosi dalla Cina arrivano in Italia insieme alla merce legale utilizzando qualsiasi mezzo di trasporto: navi container, voli cargo, Tir. Via mare, aria e terra, insomma. Vengono sfruttate le maglie più larghe di altri Paesi dell’Unione europea dove i controlli sono meno rigidi per poi introdurre il carico in Italia.

Ed è proprio il pigro meccanismo dei controlli ad accentuare il problema. Le verifiche vengono fatte quando viene attraversata la dogana ma dipendono – tanto per cambiare – da un algoritmo oppure da un sistema informatico a cui hanno accesso tutti gli Stati dell’Ue che rilascia delle informazioni in tempo reale. In pratica, le autorità doganali decidono se fare o meno dei controlli in base ai dati ricevuti su:

Il fatto è che la procedura richiede il suo tempo e, come spesso succede, si preferisce evitare di perdere mezza giornata per controllare quattro o cinque carichi. Così, le verifiche interessano il 6% dei prodotti sdoganati e meno dell’1% dei pacchi caricati sui camion. Un vero e proprio colabrodo che l’esportatore sfrutta distribuendo i prodotti falsi tra i vari imballaggi e mettendo le etichette solo quando è stata attraversata la dogana italiana. Dopodiché, la merce viene smistata tra bancarelle, negozi, catene della grande distribuzione ed esercizi online.

Un dato su tutti: dal 2018, la metà dei circa 80 milioni di prodotti non autentici arrivati in Italia proviene dalla Cina. Una valanga i marchi violati: Mattel, Disney, Little Pony, Barbie o Hello Kitty per quanto riguarda giocattoli, macchinine, articoli per le feste, peluche e bambole. Ma anche orologi, occhiali da sole o borse spacciati per veri Rolex, Bulgari o per altri prestigiosi brand. Scarpe, capi di abbigliamento, cellulari e altri dispositivi elettronici: c’è di tutto nel grande bazar della contraffazione cinese; in cui, ovviamente, non mancano le mascherine anti-Covid che non proteggono dai contagi quanto dovrebbero. Dispositivi che la Cina porta in altri Paesi europei per via aerea e che arrivano in Italia via terra, dato che la nostra è l’unica dogana dell’Ue accreditato per verificare i loro requisiti.

L’Agenzia dei Monopoli e le Fiamme Gialle lanciano l’allarme anche sulla grande distribuzione: tra i 14 milioni di prodotti falsi ci sono la pasta concentrata di pomodoro spacciata per conserva e l’olio di oliva piazzato come extravergine con un buon carico di coloranti e conservanti. Prodotti in grado di rivelarsi nocivi non solo per la salute dei consumatori ma anche per gli onesti produttori locali e per l’economia italiana in generale.

Il grande inganno della Cina nel settore del commercio non riguarda solo prodotti falsi e contraffatti ma anche prodotti pericolosi che non dovrebbero trovarsi negli scaffali degli esercizi o nei cataloghi dei negozi online.

Quasi 18 milioni di elettrodomestici o ricambi di automobili che arrivano dalla Repubblica popolare non rispettano le norme di sicurezza richieste nell’Unione europea. Per non parlare di abiti e scarpe che contengono sostanze tossiche nei materiali con cui sono stati fabbricati.

Una vera bomba a orologeria quella che riguarda i farmaci: più di 50mila quelli non ammessi. Di quali medicinali si tratta? Non è difficile indovinarlo: nella maggior parte dei casi sono dei rimedi proposti contro la disfunzione erettile.

Capitolo a parte sui giocatoli, perché riguardano una delle fasce di popolazione più indifese e, pertanto, a maggiore rischio, cioè i bambini. Molto spesso, i giochi che arrivano dalla Cina sono fabbricati con materiali tossici o pericolosi: si tratta di sostanze chimiche che danno alla plastica maggiore flessibilità (si chiamano ftalati) e che, molto spesso, finiscono nella bocca dei bambini, tendenti a succhiare o a mordicchiare i loro giocattoli. Ebbene, se la presenza di ftalati supera lo 0,1%, c’è il rischio di lesione a reni e fegato, di atrofia testicolare o riduzione della produzione di sperma.

Dalle analisi effettuate su alcuni oggetti destinati ai bambini, è emersa anche la presenza di cromo in vernici e smalti e di cadmio nelle macchinine di metallo, nella bigiotteria delle bambine, dei giochi di legno. Tutte sostanze estremamente tossiche. Senza dimenticare i prodotti con piccole parti che si staccano facilmente e che i bambini possono mettere in bocca rischiando di soffocare.

Guai a pensare che la soluzione per evitare di acquistare un prodotto falso o pericoloso dalla Cina sia solo quella di andare nei negozi gestiti da Italiani. Anche in questi esercizi, infatti, è possibile trovare degli articoli non veri o con qualche insidia per la nostra salute. Il principio, dunque, non deve basarsi su chi vende un prodotto ma su cosa si acquista.

Occorre, innanzitutto, controllare bene l’etichetta dell’articolo che si vuole comprare. Deve contenere il marchio CE, ma quello che corrisponde alla Comunità Europea e non a quello simile noto come China Export.

Inoltre, l’etichetta deve essere tradotta in italiano e riportare le indicazioni del prodotto, soprattutto se si tratta di un giocattolo o di un piccolo elettrodomestico.

Dopodiché, è una questione di scelte. Sta al consumatore decidere se vuole spendere poco o spendere bene. Dovrà tenere presente, però, che raramente farà un affare acquistando a 15 euro un prodotto che, se regolare, ne costerebbe almeno 100. Ovviamente, ci deve essere qualcosa che non va.

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