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2022-07-29 18:16:54 By : Ms. Lisa Huang

La Ecoambiente ha prodotto le "garanzie finanziarie previste per la cosiddetta gestione post mortem dell'impianto". Protestano i sindaci della zona

La discarica di Albano Laziale è stata dissequestrata. Il provvedimento, come riferito in una nota dalla procura di Velletri, è scattato dopo l'istanza presentata dalla società Ecoambiente, facente capo a Manlio Cerroni, che nel frattempo ha provveduto "al deposito di idonee garanzie finanziarie previste per la cosiddetta gestione post mortem dell'impianto, della durata di trent'anni una volta cessata la fase attuale di gestione corrente".

La regolarizzazione del sito è avvenuta attraverso "costituzione di un deposito bancario vincolato e a disposizione della Regione Lazio per future esigenze di salvaguardia ambientale del sito" e "ha inciso positivamente sull'osservanza delle condizioni di efficacia dell'Autorizzazione Integrata Ambientale a suo tempo rilasciata e ha di conseguenza rimosso quella situazione di ritenuta illecita" che l'11 marzo scorso aveva portato al sequestro dell'area.

Una chiusura che aveva costretto Roma a trovare urgentemente altri sbocchi fuori città, affrontando diversi giorni di difficoltà sul fronte della raccolta, con cassonetti pieni e sacchetti accatastati sui marciapiedi. Ora a stretto giro, tolti i sigilli, potranno ripartire i conferimenti, importanti per la Capitale che, terminata l'emergenza Covid, ha ripreso e superato i consueti ritmi di produzione dei rifiuti. Mentre scriviamo diversi quartieri di Roma sono in sofferenza. Un sistema che mancando di impianti a livello strutturale, va periodicamente in tilt. La discarica di Roncigliano (frazione di Albano), lo ricordiamo, era stata riattivata da un'ordinanza della sindaca Raggi che poi Gualtieri aveva replicato, in scadenza a luglio. 

A protestare contro la riapertura ci sono i sindaci dei Castelli romani e zone limitrofe. "La riapertura della discarica di Roncigliano non è una buona notizia. Si somma alla proposta, mai smentita, della costruzione di un enorme termovalorizzatore a Santa Palomba e la ripresa dei lavori sul Print nella stessa zona" scrivono in una nota i sindaci di Albano Laziale, Ardea, Ariccia, Castelgandolfo, Genzano di Roma, Pomezia.

"Su quel quadrante si stanno sommando criticità che potrebbero segnare per sempre la qualità della vita delle future generazioni - spiegano - si stanno accumulando troppe decisioni impattanti, sulle quali occorre aprire un serrato dibattito all'interno di tutte le istituzioni competenti. Un confronto, non più rinviabile, anzitutto con Roma Capitale, con una richiesta che parta dal coordinamento dei comuni dell'area. Cosa che chiederemo immediatamente". "Confidiamo - concludono - che si rispetti il nostro territorio affinché non diventi il luogo dove trasferire tutte le questioni irrisolte sulla gestione dei rifiuti, e non solo, tramite decisioni unilaterali".