Le Borse di oggi, 19 agosto. Milano, seduta in netto ribasso: -2%. Gazprom chiude ancora Nordstream, schizza il gas - la Repubblica

2022-08-19 18:07:12 By : Ms. Christy Xu

MILANO - Giornata debole per le Borse europee, che peggiorano nel corso della seduta mentre s'intensifica la risalita dei rendimenti dei titoli sovrani, complici le scommesse sui prossimi rialzi dei tassi da parte delle Banche centrali. Coinvolto è anche il rendimento decennale italiano, che vede il 3,5%. Alla fine della giornata, Milano segna un netto ribasso che sfiora il -2% e anche le altre Borse europee segnano chiusure negative. Termina così la prima settimana in deficit dopo quattro positive.

Gli investitori in queste sedute ancora a mezzo servizio per il periodo agostano soppesano i rischi di recessione, le paure di strette monetarie dure per combattere l'inflazione, le preoccupazioni per un inverno a rischio a causa della crisi del gas. A portare il barometro verso il brutto nelle ultime ore sono state le dichiarazioni del falco della Fed, James Bullard, convinto che la Banca centrale manterrà il suo approccio aggressivo sui tassi di interesse con un rialzo di 75 punti base a settembre e i timori per gli effetti sull'economia della corsa del gas hanno favorito le vendite su auto, banche, retailer e viaggi.

Tra i dati di giornata emerge con chiarezza il difficile momento che sta attraversando la popolazione britannica - tra scioperi e caro-energia - si riversa tutto sugli indici di fiducia del Regno Unito, che si portano ai minimi. L'indicatore Gfk è sceso di 3 punti a -44 ad agosto, punto più basso da quando sono iniziate le serie storiche, nel 1974. Tirava aria di shock petroliferi. Tutte le diverse componenti sono andate in negativo, con quelle che riguardano le prospettive per le finanze personali a registrare il contraccolpo maggiore. Deluse le aspettative degli analisti, che puntavano su una situazione stabile sui -41 punti di luglio. D'altra parte l'inflazione nel Regno Unito ha raggiunto il 10,1%, un nuovo massimo da 40 anni e il tasso più alto tra le economie del G7. "Dati i titoli dei giornali di un'inflazione record che erode il potere di spesa delle famiglie, la pressione sulle finanze personali di molte persone è allarmante", ha affermato Joe Staton, head of client strategy di Gfk, nel commentare i dati.

E a fine giornata arriva un ulteriore elemento di tensione, immediatamente registrato dal mercato: il prezzo del gas al Ttf di Amsterdam, il mercato di riferimento per l'Europa, schizza in alto, con un rialzo del 6,6%, a 257 euro per MWh dopo l'annuncio di Gazprom di un nuovo stop per manutenzione, dal 31 agosto al 2 settembre, del gasdotto Nord Stream.

Il prezzo del gas al Ttf di Amsterdam, il mercato di riferimento per l'Europa, schizza in alto, con un rialzo del 6,6%, a 257 euro per MWh dopo l'annuncio di Gazprom di un nuovo stop per manutenzione, dal 31 agosto al 2 settembre, del gasdotto Nord Stream.

Le consegne di gas russo in Europa attraverso il gasdotto Nordstream 1 saranno interrotte per tre giorni, dal 31 agosto al 2 settembre, per motivi di "manutenzione", ha annunciato il gigante russo del gas Gazprom. "Occorre effettuare manutenzioni ogni 1.000 ore" di funzionamento, ha giustificato Gazprom in un comunicato stampa.

Questa decisione rischia di riaccendere i timori di penuria in Europa, dove Mosca è accusata di ricatto energetico.

Prosegue la fiammata dei rendimenti di tutto il comparto dei titoli sovrani dell'Eurozona. In chiusura di seduta si allarga lo spread tra Btp e Bund tedeschi: a 226 punti base dai 222 punti base del finale di ieri. Il rendimento dei titoli italiani sale al 3,49% dal 3,32% registrato al closing ieri. Continua a salire anche il rendimento del Bund, tornato ampiamente sopra quota 1% che chiude oggi all'1,23% dall'1,09% dell'ultimo riferimento di ieri.

Le borse europee chiudono con una chiara flessione l'ultima seduta di una settimana negativa, la prima dopo quattro ottave consecutive di recupero: Piazza Affari, mentre l'avversione al rischio e lo scenario dei tassi hanno spedito il rendimento del Btp a 10 anni alle soglie del 3,5%, è stata la peggiore con una flessione dell'1,96% con banche e risparmio gestito a occupare i posti dei titoli più penalizzati: Finecobank ha ceduto il 4,8%, Unicredit il 3,8%, Mediobanca il 3,7%, Banco Bpm il 3,5%. Tim, protagonista di ferragosto sui piani del centrodestra per il delisting e il riassetto, è scivolata ancora (-3,4%) tornando ad avvicinare i minimi storici.

Nel resto d'Europa, Madrid e Francoforte hanno perso rispettivamente l'1,2% e l'1,1%. Parigi ha lasciato sul terreno lo 0,94%. In tenuta solo Londra a +0,09%.

Wall Street avvia in calo l'ultima seduta della settimana, con il Dow Jones che cede lo 0,47% a 33.838,15 punti, l'S&P 500 lo 0,60% a 4.258,21 punti e il Nasdaq lo 0,98% a 12.838,57 punti.

I futures di Wall Street scambiano in deciso ribasso sui timori di un possibile rialzo dei tassi da 75 punti base da parte della Fed a settembre. I futures sul Dow Jones cedono lo 0,71%, quelli sull'S&P 500 lo 0,90% mentre i futures sul Nasdaq arretrano dell'1,04%.

La notizia non supporta gli scambi in Europa, con Milano che resta in rosso dell'1,5% mentre Parigi e Francoforte sono allineate a -0,6%. Solo Londra tiene a +0,2%.

Si amplia la tensione partita dall'inizio della seduta sui titoli di Stato del Vecchio continente: in particolare il Btp italiano a 10 anni vede il suo rendimento salire di 20 punti base al 3,5%, avvicinandosi ai massimi recenti del 21 luglio scorso. Guardando soprattutto alle prossime mosse delle banche centrali in politica monetaria, tutti i bond europei registrano tassi in evidente rialzo: il Bund a 10 anni tedesco sale di 12 'basis point', il prodotto francese di 13, quello della Gran Bretagna di 14. Il contemporaneo aumento dei rendimenti contiene solo parzialmente la crescita dello spread: il differenziale con la Germania ha toccato i 230 punti base, ancora lontano comunque da quota 250 raggiunta il 27 luglio, il massimo recente.

Piazza Affari prosegue in calo e al giro di boa è la peggiore in Europa, dove tutti i listini sono con il segno - dopo la pubblicazione dei dati su consumi inglesi e i prezzi della produzione tedesca. Pesano anche le incertezze legate alle prossime mosse della Fed dopo che il presidente della Fed di Saint Louis, James Bullard, si è detto favorevole a un nuovo rialzo dei tassi di 75 punti base a settembre. L'indice Ftse Mib perde l'1,5%. I titoli che vanno peggio sono i bancari con Mediobanca -3,07%, Bper Banca -3,05%, Banco Bpm -2,93%. Male anche Cnh a -2,96% e Tim -2,37%. Recordati guadagna invece l'1,13%.

Salgono i prezzi del gas naturale in Europa. A metà mattinata i future all'hub olandese di riferimento Ttf sono scambiati a 244 euro per megawattora rispetto ai 238 euro dell'avvio delle contrattazioni.

La spinta al rialzo è dovuta a una combinazione di scarse forniture e aumento della domanda di generazione di energia in mezzo alle persistenti ondate di caldo che stanno investendo tutta Europa. La siccità minaccia di fermare le spedizioni di energia lungo il fiume Reno, aggravando le preoccupazioni per ulteriori interruzioni dell'approvvigionamento.

Le vendite sui titoli bancari penalizzano Piazza Affari, in una seduta caratterizzata anche dalle scadenze tecniche dei future su azioni e opzioni.

Il Ftse Mib milanese cede ora l'1,4% e sono in rosso anche Francoforte (-0,87%), Londra (-0,36%), Parigi (-0,68%) e Amsterdam (-0,29%). Tra i principali titoli milanesi, perdono quota in particolare Mediobanca (-2,7%), Banco Bpm (-2,81%), Finecobank (-2,99%), Unicredit (-3,11%) e Bper (-3,39%).

Gli investitori continuano a temere, da una parte, l'impatto dell'inflazione e dall'altra quello della stretta di politica monetaria avviata per contrastarla. Torna a salire intanto il prezzo del gas naturale, oltre il record di chiusura fatto segnare ieri a 241 euro per megawattora (ora +0,6% a 242,5 euro).

Chiusura di seduta mista per le Borse asiatiche, dopo la conclusione piatta per il Nikkei di Tokyo. L'Hang Seng di Hong Kong si tiene sopra la parità dello 0,046% a 19.773,03 punti, mentre il Composite di Shanghai cede lo 0,59% a 3.258,08 punti e il Component di Shenzhen l'1,27% a 12.358,55 punti. In flessione anche il Kospi di Seoul, che arretra dello 0,61% a 2.492,69 punti.

Utility sotto i riflettori a Piazza Affari dopo che il leader della Lega, Matteo Salvini, ha sottolineato che il governo, per intervenire sul caro energia, può agire sui gruppi pubblici o sulle municipalizzate locali imponendo un tetto agli extra profitti. L'esecutivo, ha aggiunto, potrebbe anche chiedere alle utility di tenere sotto controllo le bollette energetiche. Il governo in carica, del resto, ha già proposto di estendere il cap sui prezzi delle energie rinnovabili al primo semestre 2023 e annunciato controlli accurati sulle società che non pagheranno i contributi sugli extra profitti entro agosto. "Nel primo semestre i risultati delle utility non hanno mostrato miglioramenti significativi, ma al contrario il settore energetico retail ha sofferto pesantamente l'asimmetria dei contratti a prezzo fisso", sottolineano gli analisti di Equita. "Il rischio per i retailer (Enel e le utility locali) nei prossimi mesi sarà il controllo del capitale circolante e il trend dei crediti deteriorati a causa degli elevati prezzi del gas", aggiungono gli esperti.

A Piazza Affari, Enel cede lo 0,81%, A2a lo 0,94%, Hera lo 0,73% e Iren lo 0,4%.

Brusco calo per le quotazioni delle principali criptovalute. Il Bitcoin è sceso del 7,7% a 21.404 dollari toccando il minimo da tre settimane prima di recuperare in parte a 22.047 dollari. In discesa anche l'Ether, che cede il 5% a 1.753 dollari.

Prezzi del gas in assestamento in Europa dopo il nuovo massimo di chiusura toccato ieri sulla piattaforma Ttf di Amsterdam a 241 euro per megawattora. Il contratto di riferimento cede ora l'1,7% a 237 euro.

Apertura difficile per l'azionario europeo. I dati sul calo dei consumi in Inghilterra e soprattutto il boom dei prezzi alla produzione tedeschi stanno penalizzando le principali piazze. Maglia nera per il Dax di Francoforte che in apertura delle contrattazioni perde lo 0,74% a 13.597,32 punti. Male anche tutte le altre principali piazze europee: Cac40 di Parigi a -0,52% a 6.523,76 punti, Ftse Mib a -0,30% a 22.916,00 punti, Ftse 100 a -0,27% a 7.523,50 punti.

Le parole del presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, che ritiene necessario un altro rialzo dei tassi da 75 punti base in settembre, gettano acqua sul fuoco delle speranze degli investitori che scommettevano su un rallentamento della stretta di politica monetaria e penalizzano l'andamento delle borse europee. Tanto più che un nuovo allarme è arrivato dai prezzi alla produzione tedeschi, saliti molto più delle attese in luglio a causa del caro energia. Più cauta è stata invece la numero uno della fed di Kansans City, Esther George, che pur confermando la necessità di nuovi incrementi dei tassi ha sottolineato che il ritmo della stretta è ancora da decidere.

Le tensioni si scaricano in una fiammata dei rendimenti di tutto il comparto dei titoli sovrani dell'Eurozona. In avvio di seduta si allarga lo spread tra Btp e Bund: si porta a 225 punti base dai 222 punti base del finale di ieri. Il rendimento dei titoli italiani sale al 3,42% dal 3,32% registrato al closing ieri. Continua a salire anche il rendimento del Bund, tornato ampiamente sopra quota 1% che scambia oggi in avvio all'1,17%  dall'1,09% dell'ultimo riferimento di ieri.

I prezzi alla produzione in Germania in luglio sono stati molto superiori alle stime degli analisti: l'indice è cresciuto del 5,3% rispetto al mese precedente, contro una previsione di aumento dello 0,6%. In giugno la crescita congiunturale era stata dello 0,6%.

Crescono dello 0,3% le vendite al dettaglio in Inghilterra nel mese di luglio. Un dato che ha sorpreso gli analisti che si attendevano una conferma della flessione dello 0,2%, così come emerso nel mese di giugno.

Ma si fanno sentire a livello annuale gli effetti di inflazione e rincari generalizzati. Dopo il -6,1% del precedente dato prosegue la frenata dei consumi con un altro -3,4% annuale, un dato leggermente superiore alle attese degli analisti che lo stimavano a -3,3%.

Petrolio in rallentamento dopo la corsa di ieri. Sui mercati energetici, il greggio statunitense di riferimento Wti ha perso 24 centesimi a 90,26 dollari al barile sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, la base dei prezzi per il commercio internazionale, è sceso di 30 centesimi a96,29 al barile a Londra. Ieri era balzato di 2,94 dollari a 96,59 dollari.

Si prospetta una giornata difficile sull'azionario americano. I future di Wall Street appaiono per il momento tutti deboli e in territorio negativo. Al momento i future sul Dow Jones sono quotati a -0,19%, quelli sullo S&P 500 a -0,23% e quelli del listino tecnologico, Nasdaq, a -0,02%.

Le incertezze legate allo stato di salute dell'economia americana e alle prossime mosse della Fed hanno fato registrare anche ieri una giornata difficile anche se tutti i principali indici sono riusciti a recuperare verso la conclusione delle sedute portandosi, anche se di poco, in territorio positivo. Lo S&P500 ieri sera ha infatti guadagnato lo 0,2%.

E' attesa un'apertura contrastata per le Borse europee. Dopo la chiusura positiva di ieri con Milano migliore piazza del vecchio continente i future sull'Euro Stoxx viaggiano ora con un ribasso dello 0,24%. Negativi anche quelli sul Dax a -0,37%. In controtendenza invece Londra che vede il Ftse 100 avanzare dello 0,14%.

L'euro è poco mosso in apertura degli scambi. La moneta unica cede al momento lo 0,07% del suo valore nei confronti del dollaro a 1,007. Leggero apprezzamento invece sullo yen, scambiato a +0,15% e 137,24. Cresce invece il biglietto verde, considerato una sorta di bene rifugio, sui recenti timori di recessione. In avvio di giornata il dollaro guadagna lo 0,22 sullo yen a 136,16.

La Borsa di Tokyo conclude le contrattazioni con un leggero arretramento a -0,07% a 28.921,50 punti. In negativo anche tutti gli altri principali listini asiatici. A zavorrare il Nikkei è stato l'aumento dell'inflazione Giapponese al 2,4%, un livello record che non si registrava dal 2014.

Si tratta del dato "core", in linea con le aspettative. Il dato generale mostra un rialzo dello 0,4% mensile e del 2,6% annuo (dal 2,4% del mese precedente).  Per il quarto mese consecutivo l'inflazione giapponese 'core' supera così il 2%, obiettivo della Bank of Japan (BoJ), e continua ad accelerare dopo aver toccato il 2,1% ad aprile e maggio e poi il 2,2% a giugno.

E' anche un massimo dall'agosto 2008 se escludiamo un periodo di impennata inflazionistica in giappone nel 2014-2015 che era stato causato artificialmente da un aumento dell'Iva. Escludendo anche i prezzi dell'energia, i prezzi al consumo sono aumentati solo dell'1,2% a luglio, contro l'1% di giugno, secondo i dati del Ministero dell'interno.